lunedì 31 agosto 2009

Introduzione alla podologia bovina: forma e funzione del piede

Prima di parlare del pareggio vero e proprio, dobbiamo conoscere un po' di anatomia del piede bovino. La podologia bovina infatti è tutta basata sulla buona conoscenza della forma e della funzione dei piedi delle mucche.

Parliamo della forma.
Ogni unghione, visto dall'alto è ricoperto da una struttura dura che si chiama parete. La parte sottostante, quella che guarda il terreno, si chiama invece suola, ed è composta da un materiale un po' più tenero e flessibile rispetto alla dura e rigida parete.
Parete e suola, dove si fondono, prendono nome di linea bianca, una vera e propria “saldatura” che unisce i due diversi componenti dell'unghione e che si vede benissimo nelle mucche con unghioni scuri come ad esempio quelli delle Brune.
Abbiamo detto che la suola è un po' più tenera della parete. Bene, questo è un fatto molto importante e ora vedremo perché.

Parliamo della funzione.
A cosa servono i piedi? Ovviamente a camminare. Ma dov'è che il buon Dio ha voluto che le sue mucche dovessero camminare? Sul cemento forse? No-no, signori. I piedi delle mucche sono stati fatti per camminare sulla tenera terra, sull'erba, sulla sabbia se volete, ma non sul cemento né sul grigliato.
La parete dei due unghioni è dura e forte e con il peso dell'animale incide il terreno, sprofondandovi leggermente. Questo, signori, si chiama grip.
Torniamo a noi. La parete, dura, quasi tagliente, si aggrappa mordendo il terreno naturale (che è molto più morbido del cemento). La suola fornisce l'appoggio e si lascia leggermente consumare, perché è un po' più tenera. Questo consumo maggiore della suola rispetto alla parete determina la leggera incavatura della suola stessa. Tale incavatura, in podologia bovina, prende nome di “modello”. Il modello contribuisce esattamente al fenomeno del grip, in quanto la parete, esterna, risulta leggermente sporgente rispetto alla suola, che come abbiamo già detto è un po' concava perché si fa consumare. In pratica è come se la “pianta del piede” della mucca fosse dotata tutto intorno di una corona dura fatta per incidere il terreno e aggrapparvisi.
Un'altra funzione del modello è quella di mantenere pulita la suola. Infatti quella forma concava facilita il drenaggio del terriccio verso la parte posteriore del piede. In questo modo la suola rimane bene o male pulita, per così dire.
Infine il modello fa in modo che sulla suola non gravi tutto il peso dell'animale, in quanto la maggior parte del carico si distribuisce sulla parete, soprattutto se il terreno è molto duro. Se il terreno è soffice invece la parete affonda e la suola appoggia sul morbido ed essendo inoltre un po' flessibile, si adatta alle irregolarità del terreno.
Questo accade alle mucche al pascolo e su tutti i terreni naturali. Sui terreni artificiali la storia è diversa.

Come funziona il piede sul terreno naturale
Come lavora un tenero e verde prato sui piedi della mucca? Il terreno naturale presenta due caratteristiche molto importanti: è cedevole e abrasivo.
La cedevolezza rende il terreno naturale molto confortevole perché da un lato si fa incidere dalla parete e garantisce un appoggio sicuro, impedendo all'animale di scivolare. Dall'altro lato questo tipo di terreno, deformandosi sotto il peso della mucca, agisce come un ammortizzatore naturale, proprio come un bel paio di scarpe da ginnastica.
L'abrasività del terreno naturale è dovuta alla presenza dei sassolini, più o meno piccoli. E' l'abrasività del terreno che, incuneandosi tra i due unghioni, consuma in modo diverso parete e suola e complessivamente conferisce all'unghia la sua forma fisiologica, caratterizzata dalla concavità della suola, ossia il “modello” che abbiamo già descritto. La forma finale dell'unghia è il risultato del bilancio tra produzione e consumo di corno. In condizioni naturali, ossia nelle mucche libere di camminare su prato, il consumo e la produzione di parete e di suola sono in perfetto equilibrio e l'unghia si mantiene sana e conserva le caratteristiche funzionali descritte.
Ora è molto chiaro che questo equilibrio può essere facilmente alterato. Come? Quando alla mucca è impedito di camminare, ad esempio, oppure quando il terreno sul quale la mucca cammina si discosta molto da quello per il quale Madre Natura si è tanto spaccata la testa. Milioni di anni di evoluzione hanno creato nell'unghione della mucca uno strumento perfetto per muoversi nei pascoli. Fantastico.
E allora noi che facciamo?
Prendiamo quest'opera d'arte e le diciamo: beh, prova un po' il mio bel cemento, adesso.
E' ben questo il motivo, caro Allevatore. Se vuoi che i tuoi animali abbiano i piedi sani hai davvero davvero bisogno di un bravo podologo, che sappia esattamente come lavora il piede delle mucche.

Come funziona il piede in stalla
Purtroppo nessuna delle pavimentazioni adottate o adottabili in un allevamento intensivo di bovini è in grado di offrire le caratteristiche del pascolo. Queste pavimentazioni (prevalentemente dure), oltre ad esercitare delle sollecitazioni meccaniche diverse rispetto a quelle offerte dal terreno naturale (prevalentemente cedevole), sono generalmente anche poco abrasive, determinando la rottura del naturale equilibrio tra consumo e produzione di corno, nonché la perdita del modello. In generale infatti, nelle pavimentazioni artificiali non è presente quella miscela di terriccio e sassolini che, incuneandosi tra gli unghioni, modellano la concavità della suola. Sulle superfici artificiali cioè il consumo dello zoccolo avviene sempre perpendicolarmente all'asse del piede: si consuma la parete, ma alla suola è permesso di crescere. La suola si ispessisce arrivando a colmare lo spazio vuoto che normalmente si formerebbe sui terreni naturali: in questo modo si determina la serie di malattie che vedremo in seguito.

Effetti delle pavimentazioni di stalla sul piede bovino
Vediamo cosa accade su ogni tipo di pavimentazione, a partire da quelle più confortevoli.
La lettiera è una delle superfici maggiormente gradite alle bovine. Basta pensare al momento in cui gli animali vengono spostati lungo la corsia di alimentazione: camminano sempre sulla foraggiata, con grande irritazione dei padroni. Le mucche infatti preferiscono il morbido. Eppure se la vacca cammina esclusivamente sulla lettiera (e non viene mai pareggiata) succede un disastro: la lettiera non è per nulla abrasiva, la parete dell'unghia cresce abnormemente. In seguito a questa crescita, la parte anteriore dell'unghia lavora come una leva che solleva la punta dell'unghione e abbassa i talloni, stirando i tendini fino ad alterare gli appiombi in modo permanente. Inoltre anche la suola cresce abnormemente. Per fortuna in questo caso l'effetto ammortizzante della lettiera va in soccorso del piede impedendo a questi ispessimenti di fare troppi danni.
Anche le gomme sono molto gradite alle bovine. E' abbastanza famosa la foto di una colonna di mucche che camminano su una striscia di gomma evitando accuratamente il cemento pieno. Sulle gomme lo zoccolo affonda leggermente, come sul terreno naturale. Su questo tipo di pavimentazione lo zoccolo quando è ben conformato trova una presa sicura, analoga a quella che avviene sul terreno naturale e che abbiamo già descritto. Inoltre è intuitivo di come la gomma offra un buon effetto ammortizzante. Per rendervi conto in prima persona di quello che dico provate a percorrere a piedi nudi un paio di volte la corsia di alimentazione e poi riprovate a farlo con un paio di buone scarpe da ginnastica. Capite cosa intendo? La gomma è davvero confortevole, tuttavia è per nulla abrasiva, riproponendo lo stesso identico problema di eccessiva crescita della parete, oltre che della suola, abbassamento dei talloni, stiramento dei tendini e alterazione degli appiombi.
Altri problemi delle gomme si manifestano in caso di scarsa pulizia: si forma una patina viscida che rende la superficie pericolosamente scivolosa. A questa sdrucciolevole patina di sporcizia, nelle stagioni più fresche, caratterizzate da una certa escursione termica tra il giorno e la notte, si aggiunge la formazione di condensa, che lascia le gomme bagnate e aggrava la scivolosità della superficie. Infine se le bovine dovessero decidere che le superfici gommate sono più comode delle cuccette potrebbero scegliere di sdraiasi a riposare nelle corsie con tutti i problemi igenici connessi.
Il cemento è scivoloso, poco abrasivo e sicuramente non cedevole. Come conseguenza l'unghione cresce esageratamente sia in lunghezza che in spessore un po' come avviene sulla lettiera, anche se in misura minore. A differenza di quanto avviene sulla lettiera però, mancando completamente l'effetto ammortizzante di questa, gli accumuli anomali di corno della suola agiscono passo dopo passo sul “vivo” come delle macine, provocando delle contusioni anche gravi. Il meccanismo è un po' simile a quando vi entra un sassolino nello stivale e vi finisce sotto il piede, con la grande differenza che voi vi levate lo stivale immediatamente, non appena sentite dolore, liberandovi del sassolino. La mucca, a meno che non venga pareggiata e liberata di tutto il tessuto corneo in eccesso, ci cammina sopra. In questi punti il “vivo” infiammato produce unghia di qualità inferiore, infarcita di sangue, che si fessura facilmente permettendo ai batteri ambientali di penetrare in profondità nel tessuto e produrre un ascesso, malattia meglio nota come “malattia della linea bianca” o “sobbattitura”.
Il grigliato è certamente uno dei pavimenti maggiormente sgraditi alle bovine, che lo evitano accuratamente, se possono. Lo zoccolo è costretto ad appoggiare sempre sugli spigoli vivi. In alcuni punti, l'unghione in appoggio sul grigliato, sopporta un carico dieci volte superiore a quello che dovrebbe sopportare su una pavimentazione uniforme. Il grigliato, oltre ad essere scivoloso quanto il cemento, macina letteralmente i piedi delle vostre vacche.
Infine i pavimenti nuovi in calcestruzzo rilasciano a contatto con i liquami sostanze che intaccano la struttura chimica dell'unghia rendendola meno resistente. Come conseguenza si possono avere problemi di iperconsumo e zoppie gravi che richiedono lo spostamento dell'animale in box infermeria (meglio se con lettiera) anche per tempi prolungati.
In questi casi il pavimento in calcestruzzo andrebbe condizionato prima dell'introduzione delle bovine, come? Bagnandolo con una soluzione di solfato di rame al 5%.
In caso di pavimentazioni piene anche i detriti di lavorazione che rimangono sulla superficie possono accentuare i problemi di iperconsumo. In questo caso consiglio di buttare un po' di letame nelle corsie e di far passare un paio di volte le ruspette in modo da allontanare ogni residuo.

3 commenti:

  1. ciao complimenti per l'iniziativa di fare "informazione"! buon lavoro!
    (sono un collega di padova...e per poco non mi pigliava un colpo a leggere il numero di cellulare molto simile al mio!) Ciao!
    brianvet.it

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  2. 🐮🐮🐮🐮🐮🐮🐮🎹🎛

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