sabato 19 settembre 2009

Introduzione alla podologia bovina: la crescita dell'unghia

Come avviene la crescita dell'unghia
Per prima cosa dobbiamo dire che la crescita di parete e suola non sono identiche infatti se la parete cresce di 5-6mm al mese la suola si ispessisce di soli 3-4mm. Il perché dovrebbe essere intuitivo dopo quello che abbiamo detto nei capitoli precedenti: la parete essendo deputata a portare il peso dell'animale si dovrebbe consumare più in fretta e quindi necessita di una crescita più rapida. La suola per contro deve rimanere più elastica e incavata necessitando quindi di una crescita minore. Ma quali sono gli stimoli che intervengono nella crescita dell'unghia? É il carico che di passo in passo grava sull'unghia a stimolare il vivo a produrre corno. Se il carico è distribuito uniformemente su entrambi gli unghioni e in ogni punto dell'unghia, allora la crescita sarà regolare. Se anche il consumo dell'unghia sarà adeguato, producendo una forma corretta, allora il peso verrà distribuito in maniera uniforme su tutta la superficie dell'unghia.
Al contrario, se manca un adeguato consumo, a lungo andare l'unghia tenderà ad allungarsi e la suola ad ispessirsi arrivando velocemente a colmare quella preziosa incavatura (il modello) tanto utile ai piedi delle bovine. A questo punto il peso NON è più distribuito in maniera corretta su tutta la superficie.
In questo caso il carico tende a concentrarsi in alcuni punti della suola. Questo provoca un'infiammazione (un'irritazione) che stimola il vivo a produrre ancora più unghia instaurando un circolo vizioso. Avviene un fenomeno analogo a quello della formazione dei calli: nei punti di maggior sollecitazione dovrebbe corrispondere una maggiore usura alla quale l'organismo risponde con un ispessimento della parte. In seguito all'infiammazione il tessuto cheratogeno (letteralmente produttore di unghia) produce un corno di qualità inferiore, pieno di sangue. Questa unghia offrirà una resistenza meccanica inferiore, tenderà a sfaldarsi, il sangue a marcire e si formeranno così delle crepe che permetteranno il passaggio di sporco fino sul tessuto vivo dando luogo a quella malattia nota al grande pubblico come “sobbattitura”.
Similmente, se il peso non è distribuito uniformemente su entrambe la unghie, quella più stimolata crescerà più in fretta. É il caso degli unghioni posteriori dove per motivi biomeccanici legati al movimento del posteriore gli esterni si trovano a portare più peso (fidatevi: la spiega completa è da mal di testa, ma guardate la foto qui a destra!).
In caso di pavimentazione morbida (pascolo e lettiera) questo eccesso di carico viene smaltito nel terreno, non c'è un'unghia che lavora più dell'altra, e la crescita avviene sostanzialmente in maniera equilibrata. Nelle pavimentazioni in cemento invece questo super lavoro grava tutto sul vivo che si trova così compresso tra due elementi duri: il corno e il cemento da una parte e l'osso dall'altra. Questa situazione irrita il tessuto che produce l'unghia e lo stimola sempre di più a una crescere in maniera abnorme. Mi capitano con una certa frequenza piedi posteriori dove l'unghione esterno è talmente più alto dell'interno, praticamente non sviluppato, da portare da solo tutto il peso della gamba. Spessissimo poi questi animali presentano difetti di appiombo con gli unghioni esterni portati all'infuori e i garretti ravvicinati. Sono in realtà un tentativo della mucca di trasferire peso sull'unghione interno per alleviare il fastidio provocato dall'esterno troppo cresciuto.
Abbiamo visto quindi come sia l'uso stesso del piede a determinare la produzione di unghia e come l'eccesso di stimolazione possa portare a problemi. Questa sovra stimolazione può avere anche cause diverse da quelle “meccaniche” che abbiamo fino a qui visto: in generale infatti tutto ciò che comporta l'irritazione del tessuto cheratogeno (il vivo) può avere questo effetto. É il caso di laminiti e dermatiti croniche che però affronteremo in capitoli separati. Anche malattie come le sobbattiture (malattia della linea bianca) che si trascinano per mesi o addirittura anni hanno questo effetto.
Capita infatti con una certa frequenza che in stalle mai visitate da personale esperto si trovino animali con zoppie “antiche” che presentano un solo piede con un'unghione assurdamente lungo magari con una modesta zoppia. É proprio l'irritazione legata alla lunga presenza nel tempo della malattia a far crescere così tanto l'unghia mentre le altre, sane, non subiscono lo stesso destino.
Nei piedi anteriori invece non si hanno in generale grosse differenze di carico sulle due unghie sia mentre l'animale cammina sia quando sta fermo e le malattie sull'anteriore sono di norma meno frequenti rispetto alle malattie dei posteriori e tendono a concentrarsi sull'unghione interno. Inoltre quest'unghia presenta spesso una deformazione a uncino verso l'interno. Questa malformazione sembra proprio essere legata alla posizione che le bovine hanno quando si alimentano alla rastrelliera. Infatti gli animali al pascolo quando brucano, per avvicinare la testa comodamente al terreno, tengono una gamba avanti e una indietro, poi fanno un passo, brucano ancora, e così via. Nella foto qui a sinistra si può notare benissimo questo atteggiamento degli arti anteriori.
Alla mangiatoia invece le gambe devono essere appaiate, così da costringere le bovine a ruotare in fuori i piedi andando in tal modo a caricare in maniera anomala l'unghione interno e in particolare la sua parte esterna. Sarebbe quindi questo sovraccarico con conseguente infiammazione e produzione di corno “malato” a innescare le malattie dell'unghia.

1 commento:

  1. complimenti Andrea per lo spirito divulgativo in un lavoro così duro, così importante e così incompreso. Sono Gabriele Forni, un tuo 'omologo' di Bologna, allievo di Brizzi.

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